La Fondazione festeggia la Pasqua all’insegna della musica sacra contemporanea

Paolo Veronese, Compianto su Cristo morto, (olio su tela, 1548)


Sarà la musica sacra di Sofija Gubajdulina ad accomunare i concerti di Pasqua dell’Orchestra di Padova e del Veneto e dei Solisti Veneti di Claudio Scimone, promossi e organizzati dalla  Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

I due complessi padovani interpreteranno il messaggio pasquale attraverso il linguaggio intriso di spiritualità della compositrice ottantaduenne – è del 2013 il Leone d’oro alla carriera della Biennale di Venezia – e attraverso il timbro evocativo di uno strumento come il bayan, la fisarmonica russa.

La serie dei concerti di Pasqua sarà inaugurata dal concerto che I Solisti Veneti terranno venerdì 11 aprile alla Chiesa di San Francesco a Rovigo, quando al clima pasquale si sommeranno i festeggiamenti per il 55° anno di attività dell’orchestra di Claudio Scimone. Per l’occasione, lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi (preceduto dall’Ouverture dell’omonima pagina di Boccherini) e il celebre Gloria in re maggiore di Vivaldi vedranno protagonisti il soprano Roberta Canzian, il mezzosoprano Laura Brioli e il Coro “La Stagione Armonica” preparato da Sergio Balestracci.

Sabato 12 aprile al Duomo di Montagnana (ore 21) il maestro Claudio Scimone dividerà la scena con il fisarmonicista russo Oleg Vereshchagin, protagonista del brano De Profundis per solo bayan. È il primo brano che Sofija Gubajdulina scrisse per lo strumento, nel 1978. La scrittura è a tratti frenetica e tende ad avvicinare la fisarmonica all’organo, ma l’essenza del De Profundis è intima e investe il lato umano della preghiera: “Dal profondo a te ho gridato, Signore”, recita il salmo.

I Solisti Veneti completeranno il programma all’insegna della musica del Settecento, con una selezione di Preludi e Corali dalle Cantate di Johann Sebastian Bach, la Sonata a quattro “Al Santo Sepolcro” di Antonio Vivaldi e pagine di Alessandro Marcello, Wolfgang Amadeus Mozart e Tomaso Albinoni, oltre ai due più celebri movimenti – l’Ouverture e il Terremoto – dalle Sette Parole di N.S. Gesù Cristo sulla Croce di Franz Joseph Haydn.

Martedì 15 aprile all’Abbazia di Praglia (ore 21) e mercoledì 16 aprile all’Abbazia-Santuario del Pilastrello a Lendinara (ore 21) l’Orchestra di Padova e del Veneto accompagnerà due solisti internazionali del calibro di Geir Draugsvoll, bayan, e David Geringas, violoncello, in Sieben Worte (Le Sette Parole di Cristo sulla Croce) di Sofija Gubajdulina, meditazione sulla Passione di Cristo che la compositrice scrisse nel 1982, attingendo dalla sua fede e dagli esempi musicali del passato, a partire da Haydn.

Il contenuto musicale della partitura trasmette l’idea della Croce attraverso dense metafore musicali, oscillando tra l’“espressione consonante” (per usare le parole della compositrice) affidata agli archi e l’“espressione dissonante” dei due strumenti solisti, il violoncello e il bayan. La pagina è ricca di contrasti, dal timido esordio di violoncello e bayan nel primo movimento (“Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”) al tono aggressivo del “Tutto è compiuto”, fino all’allentamento di ogni tensione nel conclusivo “Padre , nelle tue mani affido il mio spirito”.

La presenza del violoncellista lituano David Geringas – un nome a cui l’OPV è particolarmente legata, dal Gran Prix du Disque ricevuto per i Concerti di Boccherini fino ai recentissimi inviti al Festival Internazionale Rostropovich – ha orientato la scelta della prima parte del programma, che guarda alla Russia dell’Otto e Novecento con l’Andante cantabile per violoncello e archi e l’Elegia di Piotr Il’ič Čaikovskij e con la Sinfonia da camera op. 110 bis (dal Quartetto op. 110) di Dimitri Shostakovich, compositore che fu molto vicino alla Gubajdulina e ne incoraggiò il percorso musicale.

Tutti i concerti sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento dei posti.

Per informazioni
Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo
Tel. 345 7154654

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