34° Premio Internazionale “Luigi Illica”

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Ritorna il Premio Illica assegnato a nomi prestigiosi e eccellenze della lirica, della cultura e del giornalismo colto. Assegnato quest’anno al regista Pier Luigi Pizzi, al basso Michel Pertusi, al soprano Eleonora Buratto, al giornalista e critico musicale Angelo Foletto e al Prof. Giovanni Godi, presidente Fondazione Simonetta Puccini di Torre del Lago.
Venerdì 23 maggio 2025, in occasione della presentazione alla stampa della 12° edizione del Festival Illica, è stato assegnato il Premio Illica 2025, arrivato questo’anno alla 34° edizione.
Premio Illica d’Oro alla Carriera al regista Pier Luigi Pizzi, Premio Illica per la categoria voce lirica maschile al basso Michel Pertusi, Premio Illica per la categoria voce lirica femminile al soprano Eleonora Buratto, Premio Illica per la categoria giornalismo/critica musicale al giornalista e critico musicale Angelo Foletto, Premio Illica per la categoria promotori culturali al Prof. Giovanni Godi, presidente Fondazione Simonetta Puccini di Torre del Lago.
Prestigiosa la giuria che ha assegnato i premi formata da Cristina Ferrari del Teatro Municipale di Piacenza, Francesco Nardelli, Direzione Teatro Fraschini, Paolo Cantù, Sovrintendente della Fondazione “I Teatri” di Reggio Emilia, Andrea Cigni, Sovrintendente del Teatro Ponchielli di Cremona, Francesco Nardelli, Direttore Generale del Teatro Fraschini di Pavia, Ivano Rocchetta, Sindaco del Comune di Castell’Arquato, Umberto Boselli Assessore alla Cultura e Turismo, Antonella Balestrazzi direttore del Festival, Jacopo Brusa, direttore d’orchestra e direttore artistico del Festival.
La consegna dei Premi si terrà sabato 12 luglio 2025, ore 20.30, durante il Festival Illica, e precederà l’esecuzione deill’opera “Pittori Fiamminghi”.
Il Premio Illica a cadenza biennale, fu fondato nel 1961 dal giornalista Cesare Pecorini e dal musicologo Mario Morini per rendere omaggio alla figura di Luigi Illica, eccellenza italiana e cosmopolita nella librettistica d’opera e nel giornalismo colto.
L’appuntamento, che nel tempo si è affermato come autentica onorificenza conferita ad eccellenze della lirica, della cultura e del giornalismo colto, annovera tra i premiati Renata Tebaldi, Magda Olivero, Mirella Freni, Renata Scotto, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Ferruccio Tagliavini, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Josè Carreras, Giuseppe Giacomini, Renato Bruson, Tito Gobbi, Riccardo Muti, Tullio Serafin, Gianandrea Gavazzeni, Philippe Daverio e Marco Tutino.
Informazioni e biglietteria
IAT-R Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica
Tel. +390523 803215 anche whatsapp
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Profili
ILLICA D’ORO ALLA CARRIERA
PIER LUIGI PIZZI, regista e costumista italiano
Scenografo, regista e costumista italiano (n. Milano 1930). Dal 1951 ha svolto attività di scenografo e costumista collaborando a spettacoli teatrali di prosa e di lirica. Di particolare importanza il suo sodalizio con G. De Lullo e la Compagnia dei giovani come anche la collaborazione con L. Ronconi. Presente nei più importanti teatri e festival del mondo, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui il titolo di Officier des arts et des lettres in Francia, di Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana e nel 2006 di Commandeur de l’ordre du mérite culturel, massima onoreficenza in campo culturale del Principato di Monaco.
Nei primi anni di apprendistato ha svolto un’intensa attività teatrale firmando scene e costumi per testi che hanno spaziato dalla pochade ai grandi classici antichi e moderni, e accostandosi anche all’opera lirica, in cui ha esordito con un interessante Don Giovanni di Mozart al Teatro Carlo Felice di Genova (1952). Il 1956 fu l’anno del determinante incontro col regista G. De Lullo e con R. Valli; il sodalizio produsse per più di un ventennio spettacoli entrati nella storia del teatro: la rilettura di Pirandello, per es., che, iniziata con i Sei personaggi (1963), ha trovato il suo punto più alto in Il gioco delle parti (1965) e in Enrico IV (1977); D’amore si muore (1958) e, sempre di G. Patroni Griffi, Metti una sera a cena (1967); Tre sorelle di Čechov (1965); Il malato immaginario di Molière (Spoleto, 1974); la shakespeariana Notte dell’Epifania in due diverse versioni (1961, 1979). Si è formata così la Compagnia dei giovani, in cui ogni concetto, ogni immagine nacque come momento d’una straordinaria e armoniosa partitura. Affermatosi nel teatro di prosa e nel cinema, collaborando fra l’altro con registi come M. Bolognini, F. Vancini, G. Montaldo, V. De Sica e F. Fellini (per il quale ha progettato le scene del mai realizzato Il viaggio di Mastorna), si è dedicato in seguito soprattutto alla lirica. Con L. Ronconi, ha messo in scena Gounod, Wagner, Gluck, Bizet, Verdi. Artista dalla lussureggiante immaginazione, visionario creatore di immagini e simboli ricercati, alieni dal realismo naturalista, maestro dell’illuminazione, ha realizzato le scene e i costumi per opere di Donizetti, Mozart, Rossini, e (dal 1977) ha curato regie per i principali teatri lirici italiani (Teatro Regio di Torino, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Comunale di Pesaro, La Fenice di Venezia) ed europei (Opéra du Rhin di Strasburgo, Opéra di Parigi), contribuendo fra l’altro al rilancio dell’opera barocca. Negli anni Ottanta P., con una serie di spettacoli sorprendenti, s’impose definitivamente all’estero e soprattutto in Francia, particolarmente come inventore di spettacoli barocchi, che sono stati salutati dalla critica e dal pubblico come avvenimenti capaci di suscitare un interesse nuovo intorno a questo genere di teatro, e che gli valsero ambiti riconoscimenti e premi (premio Faust, 1980; Légion d’Honneur, 1983). Tra le sue principali regie liriche ricordiamo: Orlando furioso (1978); Faust (1980); Passione secondo Giovanni (1984); Rinaldo (1985); Bianca e Falliero (1986); La clemenza di Tito (1986); Les troyens (1990); Maometto II (1994); I due Foscari (1994); Pelléas et Mélisande (1995); Armidê (1996); Macbeth (1997); Attila (1997); Dòm Sébastien (1998); Tancredi (1999); Aida (1999); Mosé in Egitto (2000); Death in Venice (2000); Salome (2000); La pietra del paragone (2002); Idomeneo (2002); Le domino noir (2003); Thais (2003); Aroldo (2003); Traviata (2003); L’Europa riconosciuta (2004); Haus Heiling (2004); Les pêcheurs de perles (2004); La grande-duchesse du Gèrolstein (2005); Ernani (2005); Il crociato in Egitto (2007). Direttore artistico (2006-2011) dello Sferisterio Opera Festival di Macerata, vi ha curato, tra l’altro, le regie di Les contes d’Hoffman (2004), Andrea Chénier (2005) e Saul di A. Gide (2007). Premio Feltrinelli per la regia teatrale 2023. Nel 2024 è stato direttore artistico del 70° Festival Puccini di Torre del Lago
PREMIO ILLICA – CATEGORIA VOCE LIRICA FEMMINILE
ELEONORA BURATTO, soprano
Ha iniziato la carriera nel 2009 come Creusa in Demofoonte sotto la direzione di Riccardo Muti che, in seguito, l’ha voluta ne I Due Figaro di Mercadante, Don Pasquale, Simon Boccanegra, Falstaff, Nozze di Figaro, Così fan tutte e Aida. Dal 2015, cantando come Corinna ne Il Viaggio a Reims alla Dutch National Opera, la sua carriera internazionale si è ulteriormente sviluppata. Oggi il suo repertorio comprende ruoli distintivi come Mimì, Liù, Micaela, Contessa di Almaviva, Donna Anna, Luisa Miller, Elettra (Idomeneo), Elvira (Ernani), collaborando con direttori come Currentzis, Mehta, Mariotti, Dudamel, Pappano, Gatti, Chailly e Nézet-Séguin. Tra i debutti più recenti: Fiordiligi, Anaï, Desdemona nell’Otello di Verdi e di Rossini, Madama Butterfly, Anna Bolena, Elisabetta nel Don Carlo, Antonia in Les contes d’Hoffmann, Suor Angelica e Maria Stuarda.Inizia il 2024 a Venezia come protagonista del Concerto di Capodanno della Fenice per poi cantare Amelia in Simon Boccanegra al Teatro alla Scala, Tosca (debutto) alla Bayerische Staatsoper, Madama Butterfly all’Opéra National de Paris, nel concerto in mondovisione che apre l’Arena Festival 2024, nel concerto in mondovisione “Puccini secondo Muti” a Lucca e un Concerto di Belcanto al Rossini Opera Festival. Tosca in forma di concerto in apertura di stagione all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (concerti inaugurali del nuovo direttore musicale Daniel Harding, nell’occasione anche registrati per Deutsche Grammophon) e Amelia in Simon Boccanegra in apertura di stagione all’Opera di Roma. Nel 2025 è stata ancora Mimì al Metropolitan Opera, successivamente è attesa alla Staatskapelle Dresden nel Requiem di Verdi diretto da Daniele Gatti, come Madama Butterfly sotto la bacchetta di Kirill Petrenko sia in scena al Festival di Pasqua di Baden-Baden che in forma di concerto alla Philharmonie Berlin, in Roberto Devereux al Palau de Les Arts a completamento delle tre “opere Tudor” debuttate nel teatro di Valencia e Leonora (debutto) nel Trovatore al Royal Ballet and Opera di Londra.
Nel 2022 le è stato assegnato il Premio Abbiati dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali.
PREMIO ILLICA – CATEGORIA VOCE LIRICA MASCHILE
MICHELE PERTUSI, basso
Nato a Parma, Michele Pertusi è acclamato come uno dei più grandi cantanti della scena lirica mondiale. Nel 1995 riceve il premio “Franco Abbiati”. Nel 2006 vince il Grammy Award per l’incisione di Falstaff di Verdi, in cui interpretava il ruolo del titolo, diretto da Sir Colin Davis. Per l’incisione de Il Turco in Italia di Rossini diretta da Riccardo Chailly riceve il Grammophone Award. Negli ultimi anni si afferma come interprete del repertorio verdiano, con ruoli come Attila (La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, Parma, Liegi), Filippo II in Don Carlo (Festival Verdi, La Scala, Lione, Vienna), Procida ne Les Vêpres siciliennes (Opera di Roma), Pagano ne I Lombardi alla prima crociata (Parma, Macerata Opera Festival), Sparafucile in Rigoletto (Festival Verdi, Vienna), Fiesco in Simon Boccanegra (Vienna, Torino, Bologna, Parma), Conte Walter in Luisa Miller (Bayerische Staatsoper di Monaco), Da Silva in Ernani (La Scala), Massimiliano ne I Masnadieri (La Scala, Valencia), Banco in Macbeth (Festival Verdi) e come solista nella Messa da Requiem con direttori del calibro di Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Zubin Metha, Myung-Whun Chung. Raffinato interprete rossiniano, è ospite abituale al Rossini Opera Festival di Pesaro, dove debutta nel 1992 come Assur in Semiramide, per tornare regolarmente nelle stagioni successive fino a ricevere il prestigioso “Rossini d’oro”.
Fra i successi più recenti, Don Pasquale di Donizetti alla Staatsoper di Vienna, Lucia di Lammermoor di Donizetti al Teatro alla Scala; I Lombardi alla prima crociata con l’Orchestra della Radio Bavarese a Monaco e a Budapest, Ernani al Teatro La Fenice di Venezia, Moïse et Pharaon di Rossini a Lione, Don Carlo al Teatro di San Carlo di Napoli, Medea di Cherubini al Metropolitan di New York.
Nel corso del Festival Lirico 2021 canta Aida di Verdi (Ramfis ed il Re con la direzione di Muti), Nabucco (Zaccaria), Messa da Requiem e Sinfonia n. 9 di Beethoven, e torna nel 2022 interpretando Ramfis e Zaccaria.
In occasione del 100° Arena di Verona Opera Festival interpreta Ramfis in Aida e Don Basilio ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini.
PREMIO ILLICA – CATEGORIA GIORNALISMO/CRITICA MUSICALE
ANGELO FOLETTO, critico musicale
Dal 1978 è critico musicale di Repubblica, ha insegnato Storia della musica nei Conservatori di Verona, Piacenza e Milano e scrittura giornalistico-musicale alla Scuola Holden, «Parola all’ascolto» e altri corsi. Ha iniziato a scrivere su diverse testate musicali dopo aver lavorato in alcuni archivi, tra i quali quello del Teatro alla Scala e della Casa Musicale Sonzogno. Giornalista professionista dal 1991, collaboratore e critico musicale de “La Repubblica” dal 1978, ha partecipato all’ideazione delle collane di musica classica del Gruppo l’Espresso e firmato numerosi testi di accompagnamento alle relative pubblicazioni sonore e audiovisive. Vicedirettore per dieci anni di “Musica Viva”, scrive su “Suonare News”, collabora a “Classic Voice”, “Amadeus”, “Il Giornale della musica” e al quotidiano “L’Adige”.
Membro della commissione artistica della Fondazione Coro Sat di Trento, presidente degli Amici GAM di Milano e del Museo Foletto di Ledro (TN), dal 1996 guida il direttivo dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Vicedirettore di Musica Viva, ideatore di «Prima delle prime», conduttore di «Domenica in concerto», collaboratore di Classica/Sky e Radio3. Conferenziere e autore di saggi relativi al teatro musicale e alla storia dell’interpretazione direttoriale, ha raccontato in un libro-intervista Carlo Maria Giulini, in una monografia Daniele Lombardi e La regia dell’opera lirica nel volume «Musica» dell’Enciclopedia Treccani.
PREMIO ILLICA – CATEGORIA PROMOTORI CULTURALI
GIOVANNI GODI, presidente Fondazione Simonetta Puccini
Giovanni Godi è nato nel 1938. Storico dell’arte e attento musicofilo dal 1981 al 1991 ha ricoperto l’incarico di esperto di Dipinti e Disegni Antichi e responsabile delle vendite presso Christie’s in Italia. Studioso di dipinti e disegni antichi di artisti attivi in area emiliana e lombarda, ha contribuito alla loro diffusione e conoscenza con un grandissimo numero di articoli e pubblicazioni apparsi su vari giornali e riviste specializzate. E’ autore, con Giuseppe Cirillo, di vari volumi, quali “Il mobile a Parma tra Barocco e romanticismo”, “Il trionfo del Barocco a Parma nelle feste farnesiane del 1690”. Per il Comune di Parma ha curato varie mostre, fra le più significative: con Carlo Sisi La Tempesta del MioCor, dedicata al centenario verdiano, Parma, Palazzo della Pilotta, 2001; L’Architettura dipinta. Le decorazioni parmensi dei Galli Bibiena, 2007; con Andrea de Pasquale Il Ducato in scena, Parma 1769: feste, libri, politica, nell’autunno del 2009. Dal gennaio 2018 è stato nominato Presidente della Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini. In questi anni ha portato a termine i progetti e le iniziative pensate e volute dalla donatrice come quello di far sorgere accanto alla Villa, i nuovi uffici, la biblioteca, l’archivio e un auditorium che porta il suo nome. In questi anni ha lavorato al riordino dell’Archivio Storico che comprende un’ampia documentazione, costituita da lettere inviate e ricevute da Puccini, fotografie, carteggi e documenti amministrativi, musica manoscritta e a stampa. Ultimo in ordine di tempo l’intervento di recupero, botanico e paesaggistico è stato recuperato del giardino di Villa Puccini. L’intervento si è basato su una ricerca storico-archivistica, condotta attraverso fotografie d’epoca, documenti, lettere e descrizioni coeve.