Per la Stagione dell’OPV, Daniel Huppert dirige il violoncellista Gary Hoffman in pagine di Schumann, Čajkovskij, Ligeti e Mozart

 

 

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

Per la Stagione dell’OPV, Daniel Huppert dirige il violoncellista Gary Hoffman in pagine di Schumann e Čajkovskij. In programma anche “Melodien” di Ligeti e la Sinfonia “Praga” di Mozart.

Padova, Auditorium Pollini
Giovedì 9 marzo 2017, ore 20.45

 

Altro prestigioso appuntamento della 51ª Stagione concertistica dell’Orchestra di Padova e del Veneto, intitolata “Il suono molteplice”. Giovedì 9 marzo (ore 20.45) all’Auditorium Pollini di Padova si terrà un concerto diretto da Daniel Huppert con la partecipazione straordinaria di un fuoriclasse del violoncellismo odierno: Gary Hoffman.

Hoffman Gary, violoncello (credits: Gérard Proust)

Il programma della serata accosterà Melodien di György Ligeti al Concerto in la minore per violoncello e orchestra op. 129 di Robert Schumann (una ulteriore tappa del “percorso” dedicato in questa stagione al grande compositore tedesco) e alle Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra op. 33 di  Pëtr Il’ič Čajkovskij. La serata si concluderà con la Sinfonia n. 38 in re maggiore K 504 “Praga” di Wolfgang Amadeus Mozart.

Il giovane Daniel Huppert è tra le personalità più interessanti del panorama direttoriale internazionale. Dal 2012 è direttore musicale e direttore principale della Staatskapelle Schwerin Meclemburgo, una delle più antiche orchestre del mondo, e di recente è stato nominato anche direttore principale della Zuger Sinfonietta.

Il concerto vedrà inoltre impegnato, in veste di solista, il canadese Gary Hoffman, uno dei più quotati violoncellisti del nostro tempo, che si impone non solo per la tecnica agguerrita e la bellezza del suono, ma anche per la profonda sensibilità espressiva. Unico violoncellista nord americano ad aver vinto il primo premio al Concorso Rostropovich di Parigi, si esibisce abitualmente con le più grandi orchestre  e nei più prestigiosi festival internazionali.

Il programma del concerto si apre con Melodien: una composizione del 1971 che lo stesso György Ligeti, in uno scritto, definisce un’espressione della sua tecnica compositiva nota come micropolifonia, ma caratterizzata in questo caso da una maggiore trasparenza e fluidità: le singole linee e tracce musicali, invece di fondersi, si sovrappongono e si intrecciano mantenendo la loro individualità.

Composto nel 1850, il Concerto per violoncello op. 129 di Schumann ha il merito di risvegliare l’interesse per un genere musicale all’epoca poco praticato. Il lavoro si articola in tre movimenti fra loro collegati secondo quei criteri di ciclicità e integrazione che sempre hanno interessato Schumann. Il solista, qui, è il vero protagonista e le sue caratteristiche espressive prevalgono sui toni morbidi e malinconici dell’insieme strumentale.

Huppert Daniel, direttore

Come indica esplicitamente il titolo, le Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra (1876) si rifanno a un modello settecentesco e sono un chiaro omaggio a Mozart, di cui Čajkovskij era grande ammiratore. Naturalmente il pretesto tematico del rococò è calato in una sensibilità tardo romantica, sensitiva e malinconica. Strutturato in un tema, sette variazioni e una coda brillante, il lavoro ha una strumentazione essenziale, spesso quasi cameristica.

Eseguita nel 1787 al Teatro degli Stati di Praga, la Sinfonia n. 38 in re maggiore è la composizione che precede, e per alcuni aspetti anticipa, le sperimentazioni delle ultime tre partiture sinfoniche di Mozart. Priva di minuetto (caratteristica che ha stimolato diverse congetture), è un lavoro dai tratti estetici complessi e ricchi di espressività, che alterna con forte senso dei contrasti momenti di riflessione a ritmi incalzanti e briosi.

Il giorno stesso del concerto, alle 10.30, sempre all’Auditorium Pollini, sarà aperta al pubblico la prova generale: biglietto intero euro 7, ridotto studenti euro 3.

La 51ª Stagione concertistica dell’Orchestra di Padova e del Veneto è realizzata con il sostegno di MiBACT, Regione del Veneto, Comune di Padova e Fondazione Antonveneta.

Biglietti
Concerto: interi €22, ridotti in convenzione €20, ridotti amici OPV €18, ridotti under35 €8, ridotti speciali famiglie €30, in prevendita a partire da una settimana prima rispetto alla data del concerto presso Gabbia (via Dante, 8) o in vendita al botteghino dell’Auditorium Pollini, il giorno del concerto dalle ore 20.00. I biglietti interi possono essere online sul sito www.opvorchestra.it

Info: www.opvorchestra.it, tel. 049 656848

 

Profili

Daniel Huppert
Dal 2012 è Generalmusikdirektor (Direttore musicale generale) e Direttore principale della Mecklenburgische Staatskapelle a Schwerin, in Germania, dove aveva esordito nel 2011 in qualità di primo Kapellmeister dopo essere stato assistente all’Opéra National de Paris/Opéra Bastille. A Schwerin ha riscosso ampi successi di pubblico e di critica per aver diretto numerosi allestimenti operistici, tra i quali SalomeLe nozze di FigaroMadama ButterflyEugene OneginIl pipistrelloLa BohémeNabuccoRusalka La traviata. È vincitore di diversi concorsi per giovani direttori d’orchestra, tra i quali Wiltold Lutosławski Competition (2011), MDR Symphony Orchestra Conductors Competition di Lipsia (2011), Deutschen Operettenpreis dell’Opera di Lipsia (2010), ed è stato premiato con l’assegnazione di diverse borse di studio da parte di Richard Wagner Society, Bauhaus University di Weimar e Conductors Forum del Deutschen Musikrat. Come Direttore ospite ha lavorato, tra le altre, con la Deutsche Radiophilharmonie Saarbrücken Kaiserslautern, la MDR Symphony Orchestra di Lipsia, la Jena Philharmonic, la Stuttgart Philharmonic, la Darmstadt Symphony Orchestra, l’Austrian Ensemble for new music, la Würzburg Philharmonic e la Magdeburgischen Philharmonic. Attualmente collabora con la Komische Oper di Berlino per una nuova produzione de I racconti di Hoffman con la regia di Barrie Kosky, e dalla Stagione 2016/2017 è Direttore principale della Zuger Sinfonietta in Svizzera. Daniel Huppert ha studiato direzione d’orchestra, violoncello, musicologia e letteratura tedesca a Saarbrücken e a Weimar.

Gary Hoffman
È uno tra i più raffinati violoncellisti d’oggi, artista dal suono di straordinaria bellezza, dotato di grande maestria strumentale e di una sensibilità poetica che rendono memorabili le sue interpretazioni. Il primo premio al Concorso Rostropovich nel 1986 gli ha permesso di farsi apprezzare nel mondo, unico violoncellista nord americano a vincere il prestigioso riconoscimento. Ospite delle migliori orchestre, Hoffman ha collaborato con la English Chamber Orchestra, l’Orchestra National de France, la Suisse Romande, Cleveland Orchestra, Philadelphia Orchestra, Los Angeles Chamber orchestra, per la direzione di André Previn, Charles Dutoit, Mstislav Rostropovich, Pinchas Zucherman, Andrew Davis, Kent Nagano, James Levine, Lopez-Cobos. L’artista è stato ospite dei più prestigiosi festival internazionali: Aspen, Marlboro, Bath, Evian, Helsinki, Verbier, Ravinia, Stresa. Collabora con i quartetti di Tokyo, Ysaye, Borromeo, Brentano, Emerson ed è artista membro della società di musica da camera del Lincoln Center. Nell’ultima stagione è stato ospite del Théâtre du Châtelet, del Kennedy Center, dove ha suonato le Suites di Bach, la cui esecuzione è stata definita sublime dal  Washington Post e al Ravinia Festival con il violinista Cho Liang Lin e il pianista Leon Fleischer. È professore all’Accademia di Kronberg in Germania. Ha compiuto varie tournée con l’Orchestre National de France, la Tapiola Sinfonietta in Svezia, l’Orchestra da camera d’Israele, la Russian National Orchestra, l’Orchestra di Marsilia, l’Ensemble Orchestral de Paris, la Nederlands Philarmonisch Orchester. Gary Hoffman ha presentato in prima esecuzione molti concerti per violoncello: Laurent Petitgirard, Joel Hoffman, Renaud Gagneux, Gil Shohat, Graciane Finzi. Nell’aprile 2009 ha eseguito in Francia per la prima volta il concerto di Elliott Carter con l’Orchestra Filarmonica di Montecarlo. Nato in Canada nel 1956, Hoffman ama dedicare parte del proprio impegno anche all’insegnamento. È stato il più giovane docente nella storia dell’Università dell’Indiana, dove è rimasto per otto anni. La sua discografia è edita da Sony, Emi, Hyperion, BMG, Chant du Monde e La Dolce Volta, per la quale ha inciso nel 2015 l’integrale delle opere di Mendelssohn per violoncello e pianoforte. Suona uno strumento di Nicolò Amati del 1662, ex Leonard Rose.

 

 

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