L’OPV, diretta da Fabián Panisello esegue Schumann, Ligeti e Haydn. Al pianoforte Dimitri Vassilakis

53ma Stagione concertistica 2018/2019
Tempi e tempeste

Giovedì 31 Gennaio 2019
Auditorium Pollini, 20,45

Fabián Panisello, Direttore
Dimitri Vassilakis, Pianoforte

Dopo il Concerto per violino e orchestra di Ligeti, eseguito nel corso della stagione passata, il prossimo 31 Gennaio l’Orchestra di Padova e del Veneto si confronterà con un altro lavoro centrale della produzione del grande compositore ungherese: il Concerto per pianoforte e orchestra, lavoro di ampio respiro completato nel 1988, nel quale, per sua stessa affermazione, Ligeti presenta il suo «credo artistico» nel modo più autentico.

Durante la serata, che si terrà in Auditorium Pollini alle 20,45, verranno eseguiti anche Carnaval di Schumann nella trascrizione per orchestra di Ravel e la Sinfonia n. 101 “L’Orologio” di Joseph Haydn. La qualità e l’originalità dell’interpretazione saranno assicurate dalla presenza, sul podio, del musicista argentino-spagnolo Fabián Panisello: formatosi alla scuola di Elliott Carter, Franco Donatoni e Peter Eötvös, Panisello è molto richiesto nella sua duplice veste di compositore e direttore d’orchestra, e nel 2016 la sua prima opera Le malentendu ha ricevuto la première a Buenos Aires.

Il Concerto per pianoforte segna l’incontro di Ligeti con i ritmi sovrapposti della musica africana, che vengono fusi con le sue ricerche precedenti sulla musica popolare dell’Est Europa e sulla polifonia occidentale per creare una sorta di macchina selvaggia in cui ad un certo punto – sempre nelle parole del compositore – «l’azione ritmica, troppo complessa per essere seguita in dettaglio, inizia a “decollare”». L’influenza delle tradizioni musicali non europee si fa sentire, oltre che nel vigore ritmico, anche nel linguaggio armonico «illusorio», che «viene sì creato all’interno del temperamento equabile, ma per qualità sonora non gli appartiene più». Tutto ciò viene integrato in una struttura complessiva molto rigorosa, fondata su una sorta di geometria immaginaria alla Escher: è il caso del quarto movimento, che prende ispirazione dalla forma matematico-geometrica del frattale. In questa grandiosa architettura rimane spazio per alcune isole di incanto e sospensione, come il Largo e deserto che può ricordare quei passaggi di Musica Ricercata di Ligeti che compaiono nella colonna sonora del film di Kubrik Eyes Wide Shut. Per questo brano l’orchestra dialogherà con un solista d’eccezione della musica contemporanea, il pianista Dimitri Vassilakis. Formatosi al Conservatorio di Parigi, Vassilakis dal 1992 è uno dei solisti dell’Ensemble Intercontemporain e ha collaborato con numerosissimi compositori tra cui Karlheinz Stockhausen e Luciano Berio.

Il concerto si aprirà con Carnaval, ciclo di brani brevi composto da Schumann, un po’ per gioco, intorno al Carnevale del 1835. Si tratta di un’opera di grande sperimentalismo che include giochi linguistico-musicali, parodie, omaggi ad altri compositori e riferimenti a maschere come Pierrot, Arlecchino, Colombina, ma anche a Florestano ed Eusebio, i nomi che Schumann dava alle sue due opposte «personalità». L’orchestrazione di Ravel, realizzata nel 1914 su richiesta del danzatore e coreografo Nižinskij, più che sovrapporre un ulteriore strato di significato, finisce spesso per alleggerire il tessuto originario trasformandolo in qualcosa di più etereo e più adatto alla danza.

Interessante sarà la lettura che ne darà Alessandro Zattarin sabato 2 Febbraio alle 17,30 in sala dei giganti per Lezioni di Sabato.

Il concerto si concluderà con una delle ultime sinfonie di Haydn, la Sinfonia n. 101 “L’Orologio”, che deve il suo appellativo al ticchettio che percorre il movimento Andante. A Londra, dove si recò negli anni ’90 del ‘700 grazie ad un invito dell’impresario Peter Salomon, Haydn poté avere a disposizione musicisti molto migliori di quelli presenti alla corte del suo mecenate austriaco, il principe Nicola Esterházy: fu qui, dunque, che scrisse le sue sinfonie più estese e complesse. La 101 è una di queste sinfonie «londinesi» ed è una delle più raffinate per costruzione: il gioco di rimbalzi motivici, i gesti contrastanti ed i ritmi di danza trascinano l’ascoltatore senza che questi se ne accorga fino al virtuosistico ultimo tempo, in cui tecniche compositive complesse si fondono tra loro con la sapiente leggerezza che è il tratto distintivo della vena creativa di Haydn.

Il concerto sarà anticipato dalla prova generale aperta al pubblico alle ore 10.30 e da una introduzione all’ascolto con i protagonisti della serata alle ore 19.45, sempre in Auditorium Pollini.

La Stagione concertistica è realizzata con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione del Veneto, del Comune di Padova e di Fondazione Antonveneta.

Programma completo e approfondimenti: www.opvorchestra.it

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