L’OPV dedica il concerto conclusivo della Stagione a Peter Maag

Peter Maag, direttore principale dell’OPV dal 1983 al 2001

La 53a Stagione dell’Orchestra di Padova e del Veneto si conclude il prossimo 9 maggio con un programma di grande raffinatezza e con la partecipazione di una solista dal suono meraviglioso. Il concerto, diretto da Marco Angius, vedrà infatti la pluripremiata Carolin Widmann, esibitasi da poco con orchestre come i Berliner Philarmoniker, la London Philarmonic e la BBC Philarmonic Orchestra, eseguire il Concerto per violino “Alla memoria di un angelo” di Alban Berg: l’ultimo capolavoro di uno degli autori del Novecento che meglio seppero equilibrare sperimentalismo ed intensità emotiva.

La serata, che comprenderà anche l’esecuzione dell’Offerta musicale di Bach nella bella orchestrazione di Igor Markevich, è simbolicamente dedicata all’amato direttore svizzero Peter Maag, direttore principale dell’OPV dal 1983 al 2001, di cui ricorre il centenario della nascita (10 maggio). L’OPV si unisce così alle molte istituzioni musicali – le ultime, in ordine di tempo, La Fenice di Venezia, il San Carlo di Napoli, il Regio di Parma – che ne ricordano la figura di uomo e di interprete, nell’ambito delle celebrazioni coordinate dal Fondo Musicale Peter Maag, nato nel 2012 dalla donazione della Signora Marica Franchi Maag del materiale della“Bottega” (il celebre laboratorio lirico trevigiano voluto dal maestro svizzero) e presieduto dal maestro Nicola Guerini.

Carolin Widmann

Quando nel 1935 Alban Berg ricevette la commissione del Concerto per violino non sapeva di avere davanti a sé solo pochi mesi di vita. Era però intimamente scosso da un’altra morte, quella della piccola Manon Gropius, figlia di Alma Mahler a cui il compositore era legato da grande affetto. Uno stato d’animo che Berg riversò nel Concerto facendone, di fatto, una sorta di dolcissima meditazione sulla fine prematura della ragazza. Per questo il compositore, allievo di Schönberg, utilizzò un linguaggio intermedio fra la dodecafonia ed il sistema tonale, con esiti espressivi straordinari. Alla delicatezza dell’inizio Andante, tutto fatto di palpiti leggeri e brevi slanci acerbi, segue l’innocenza dell’Allegretto in cui Berg inserisce una melodia popolare della Carinzia: musica semplice e «domestica» che tuttavia, nei sogni della ragazza, è intrisa di desiderio e di promessa e dà vita ai primi voli nel mondo, ancora impastati di fantasia e di gioco. Una narrazione tutta basata sull’opposizione di ritmo e non-ritmo, così come avviene nel successivo Allegro “Quasi una cadenza”, quello in cui ha luogo la battaglia fra la vita e la morte e il dramma infine si consuma. Timbricamente stupefacente è poi l’Adagio conclusivo, tutto basato sul tema di un corale di Bach il cui testo parla di superamento della morte e di approdo alla dimora celeste.

Peter Maag

Proprio questa citazione fa da collegamento con la seconda parte del concerto, in cui verrà eseguita l’Offerta musicale di Bach nell’orchestrazione che ne fece il grande direttore Igor Markevitch negli anni 1949-1950. La storia che sta dietro a questo lavoro è una delle più famose della vita del compositore di Lipsia: giunto nel 1747 alla residenza del re Federico II di Prussia, musicista dilettante, Bach si offrì di realizzare estemporaneamente una fuga su un tema che il re gli avesse dato al momento. Ottenuto il bellissimo tema regio, un arpeggio seguito da una discesa cromatica, Bach vi improvvisò una fuga a tre voci a cui poi associò una serie di altri contrappunti, sempre sullo stesso tema, a formare una delle sue più riuscite opere di «musica speculativa». Proprio perché «speculativa», l’Offerta lascia libera la scelta degli strumenti con cui eseguire le varie parti: la strumentazione di Markevitch, per orchestra, si lascia alle spalle il suono eccessivamente romantico di alcune versioni ottocentesche e riesce ad ottenere una qualità sonora ialina come un acquerello, che lascia trasparire senza appensantirla la trama meravigliosa della costruzione bachiana.

Sarà Gianluigi Mattietti ad introdurre l’Offerta Musicale di Bach nel corso dell’ultima Lezione di Sabato, che si terrà l’11 Maggio 2019. Docente di Storia della musica all’Università di Cagliari, autore di saggi e studi sulla musica del Novecento e contemporanea, collaboratore di numerose riviste, Mattietti sarà chiamato ad illlustrare il contesto e la struttura di questo brano straordinario nato, in parte per caso, dall’incontro di Bach con il re Federico II e considerato uno dei vertici della produzione «speculativa» del compositore di Lipsia. Ad affiancarlo ci sarà ancora Marco Angius alla direzione dell’OPV.

Il concerto sarà anticipato dalla prova generale aperta al pubblico alle ore 10.30 e da una introduzione all’ascolto con i protagonisti della serata alle ore 19.45 sempre in Auditorium.

La Stagione concertistica è realizzata con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione del Veneto, del Comune di Padova e di Fondazione Antonveneta.

Biglietti
53a Stagione concertistica 8-25€
Prove generali 3-8€
In vendita online su www.opvorchestra.it (solo biglietti interi), da una settimana prima del concerto presso Gabbia Dischi (via Dante, 8) e al botteghino dell’Auditorium la sera del concerto dalle ore 20.00.

Info T. 049 656848-656626, www.opvorchestra.it.

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