L’Ambasciatore albasese in Italia visita a Venezia la retrospettiva dedicata a Vangjush Mio

da sx Migena Hajdari, direttrice di BluArt con Anila Bitri Lani, Ambasciatore

«È come se la Storia avesse voluto ricompensarlo, liberandolo dalle frontiere, riconoscendo non solo i suoi meriti ma anche l’Albania stessa, da cui Mio ha preso ispirazione».

Una spettatrice d’eccezione, Anila Bitri Lani, Ambasciatore della Repubblica d’Albania in Italia ha visitato ieri, martedì 20 marzo, la mostra «Omaggio a Vangjush Mio», prima retrospettiva italiana dedicata al poeta del paesaggio albanese in corso, fino al 22 aprile al il Centro Culturale Don Orione Artigianelli di Venezia.

Entusiasta delle opere esposte, l’Ambasciatore, in questi giorni in Veneto, ha dichiarato:

«La prima sensazione che ho avuto è stata quella di un ritorno. È come se l’opera di Vangjush Mio viaggiasse ora senza il suo “genitore”, mostrando la sua crescita, la sua maturità e l’indipendenza, ma potremmo dire anche la sua autosufficienza. L’impressionismo di Mio, un pittore che con le sue opere non solo ha segnato la Storia dell’Arte albanese ma è riuscito anche a superare le limitazioni imposte dalla dittatura degli anni dell’isolamento comunista. Ora, nella sua semplicità, sta facendo questo viaggio da solo arrivando in un luogo, Venezia, che è quasi un tempio da cui si può guardare tutto lo spazio che ci ha unito: le sponde dell’Adriatico e dello Ionio. È come se la Storia avesse voluto ricompensarlo, liberandolo dalle frontiere, riconoscendo non solo i suoi meriti ma anche l’Albania stessa, da cui Mio ha preso ispirazione».

Organizzata da BluArt Gallery & Events, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero della Cultura d’Albania e del Comune di Venezia, la mostra, strutturata come una sequenza cinematografica di oltre settanta opere, vuole portare il pubblico non solo a conoscere più da vicino le vicende biografiche e artistiche di Vangjush Mio nella sua ricerca della bellezza patriottica ideale e nella scoperta della luce e dei colori mediterranei, ma contemporaneamente inserirle storicamente dando nota delle trasformazioni e dei cambiamenti della società in cui Mio ha vissuto.

«L’idea di realizzare una grande mostra Vangjush Mio – racconta Migena Hajdari, direttrice di BluArt Events & Gallery e curatrice della mostra – nasce dal desiderio della figlia di Mio, Rozeta, di far ritornare suo padre a Venezia dopo quasi un secolo, per far conoscere questo grande patrimonio della nazione albanese nel mercato dell’arte internazionale.  Il progetto vuole dare all’artista una visibilità non più isolata a livello nazionale nella sua Albania, ma aperta alle influenze globali; potenzialità derivante dallo sviluppo del sistema arte di oggi, che ha modificato ed aumentato le frontiere dell’arte e del suo pubblico, conquistando nuovi spazi geografici».

Omaggio a Vangiush Mio
venerdì 16 marzo – domenica 22 aprile 2018
Centro Culturale Don Orione Artigianelli
Venezia, Dorsoduro 919/a
apertura ore 10.00 – 19.30
Ingresso libero e gratuito

Per informazioni
Centro Culturale
Don Orione Artigianelli
Dorsoduro 909/a
tel. 0039 041 5224077
info@donorione-venezia.it

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