Appuntamento conclusivo con “Lezioni di Sabato. Ripetizioni di musica al Liviano”.

 

 

 

 

 

“Lezioni di Sabato. Ripetizioni di musica al Liviano”
Appuntamento conclusivo con la
Musica per archi, percussioni e celesta di Béla Bartók

 Sabato 17 marzo alle h.17,30 nella consueta sede della Sala dei Giganti, si terrà l’appuntamento conclusivo delle “Lezioni di Sabato. Ripetizioni di musica al Liviano”, l’innovativa formula di approfondimento musicale della 52 Stagione OPV Teatri del suono e sostenuta dall’Associazione Amici OPV . La “Lezione”, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, si addentrerà in uno dei capolavori orchestrali del Novecento, la Musica per archi, percussioni e celesta di Béla Bartók, e vedrà sul podio alla guida dell’Orchestra di Padova e del Veneto il Maestro Marco Angius accompagnato da un relatore d’eccezione, il compositore Francesco Antonioni.

Gli affreschi cinquecenteschi della Sala dei Giganti al Liviano, già luogo d’elezione dell’Orchestra di Padova e del Veneto, saranno la cornice ideale per l’ultimo appuntamento stagionale del ciclo “Lezioni di Sabato. Ripetizioni al Liviano”, l’originale formula di

Francesco Antonioni, compositore

approfondimento musicale, che, proprio grazie al carattere innovativo e “inusuale” in cui il piacere dell’ascolto si fonde con puntuali analisi musicali, ha riscosso un ampio consenso tra il pubblico. Ancora una volta, a dimostrazione di un percorso di ricerca che OPV sta conducendo nel corso degli ultimi anni, la “lezione” esplorerà un caposaldo del repertorio novecentesco, la Musica per archi, percussioni e celesta di Béla Bartók, entrata ben presto a far parte della cultura di massa come accompagnamento di alcune tra le sequenze più perturbanti del film di Stanley Kubrick Shining. Grazie alla presenza di un relatore d’eccezione, il compositore Francesco Antonioni, e del Maestro Marco Angius alla guida di OPV, il pubblico avrà modo di addentrarsi in una delle partiture più affascinanti e significative di Bartók: composta nel 1936 ed eseguita l’anno successivo a Basilea sotto la bacchetta di Paul Sacher, la Musica per archi, percussioni e celesta si struttura in quattro tempi che prendono avvio da una fuga iniziale – Andante tranquillo, Allegro, Adagio, Allegro molto –  in cui a movimenti lenti si alternano movimenti più concitati, ed inoltre si caratterizza per la ricerca sulla spazializzazione del suono condotta dal compositore ungherese, il quale aveva previsto una precisa e dettagliata disposizione degli strumenti sul palcoscenico: un ensemble di soli archi diviso in due gruppi e disposto in modo speculare, con al centro un gruppo di percussioni compreso il pianoforte  e la celesta.

La lezione avrà luogo sabato 17 marzo alle h. 17,30 presso la Sala dei Giganti al Liviano.

Le “Lezioni di sabato. Ripetizioni di musica al Liviano” sono realizzate con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione del Veneto, del Comune di Padova, di Fondazione Antonveneta  dell’Università degli Studi di Padova.

 

Biglietti
Interi €8; ridotti under35 €3. I biglietti sono acquistabili online attraverso il sito www.opvorchestra.it (solo biglietti interi), a partire da una settimana prima di ciascun concerto presso Gabbia (via Dante, 8) o il giorno del concerto al botteghino della Sala dei Giganti dalle ore 16.00.

Info
T 049 656848 · 656626
info@opvorchestra.it
www.opvorchestra.it

 

Profili

Francesco Antonioni
Relatore
Francesco Antonioni compone musica per orchestra, opere teatrali, balletti, musica da camera, brani solistici ed elettronici, in cui si rispecchia con originalità e indipendenza la sua grande ampiezza di interessi, che nascono dalla riflessione sulla cultura postmoderna (Benché’l parlar sia indarno, per trio vocale, presentatore e doppia orchestra, commissionato dal festival MiTo Settembre Musica per per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia) e si estendono verso l’elaborazione del confronto fra canti popolari e musica colta (Ballata, per otto strumenti ad arco), mettendo in questione la funzione culturale della produzione artistica (Codice Ovvio, cantata visuale su testi, progetti e disegni di Bruno Munari, commissionata dal Ensemble Modern di Francoforte). A proprio agio in molti generi accanto alla musica classica, in cui affondano le radici, le sue composizioni (a partire dal 2002, con Chat-Opera per attori, coro, strumenti, deejay ed elettronica), si situano sul punto di incontro di diversi linguaggi, dei quali ricercano affinità e possibilità di integrazione. La musica di Francesco Antonioni si basa sui ritmi complessi del post-minimalismo, uniti ad una cantabilità di matrice mediterranea. Più volte presentata alla Biennale di Venezia (2001, 2010, 2016), è eseguita nelle maggiori sale da concerto, festival e teatri europei. Già pubblicate da Sonzogno, Suvini Zerboni e Rai Trade, dal 2009 le composizioni di Francesco Antonioni sono pubblicate da Casa Ricordi.

Marco Angius
Direttore
Specialista nell’interpretazione della musica contemporanea, ha diretto Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Tokyo Philharmonic, Orchestra Nazionale della Rai di Torino, Orchestra del Teatro La Fenice, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Regio di Torino, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Orchestra Verdi, Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestre de Lausanne, Orchestre de Nancy, Orchestra della Toscana, I Pomeriggi Musicali, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam.
Nel 2007 ha ottenuto il Premio Amadeus per il cd Mixtim di Ivan Fedele (2007), compositore del quale ha inciso tutta l’opera per violino e orchestra con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
La nutrita discografia comprende opere di Sciarrino (tra cui Luci mie traditrici, Canzoni del XX secolo, Cantare con silenzio, Le stagioni artificiali, Studi per l’intonazione del mare), Nono (Risonanze erranti), Schönberg (Pierrot lunaire), Evangelisti (Die Schachtel), Dallapiccola, Togni, Battistelli (L’imbalsamatore), Donatoni (Abyss), Bach (Die Kunst der Fuge), Adámek (con l’Ensemble Intercontemporain per l’etichetta Wergo).
Marco Angius ha inaugurato la Stagione 2016/2017 del Teatro La Fenice dirigendo Aquagranda di Filippo Perocco (Premio Abbiati 2017), oltre a Káťa Kabanová di Janáček al Teatro Regio di Torino con la regia di Robert Carsen (2017), il Prometeo di Luigi Nono nella nuova edizione al Teatro Regio di Parma (2017), Aspern di Sciarrino (Fenice), Jakob Lenz di Wolfgang Rihm e Don Perlimplin di Bruno Maderna (entrambi al Comunale di Bologna), La volpe astuta di Janáček, L’Italia del destino di Luca Mosca e La metamorfosi di Silvia Colasanti (entrambi al Maggio Fiorentino), Il suono giallo di Alessandro Solbiati (Bologna, “Premio Abbiati” 2016), Alfred, Alfred di Franco Donatoni, Il diario di Nijinsky di Detlev Glanert. Già direttore principale dell’Ensemble Bernasconi dell’Accademia Teatro alla Scala, dal settembre 2015 è direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto con cui ha già all’attivo un’ampia discografia e l’integrale delle sinfonie di Beethoven.
Nel 2017 è stato impegnato nell’inaugurazione e nella chiusura del Festival Milano Musica 2017, nella Medea di Dusapin al Comunale di Bologna, nell’inaugurazione della Biennale Musica di Venezia 2017 con Inori di Stockhausen, e nella prima assoluta di Fammi udire la tua voce di Guarnieri allo Sperimentale di Spoleto.
Tra i suoi libri: Come avvicinare il silenzio (Rai Eri, 2007), Del suono estremo (Aracne, 2014).

 

 

 

 

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