Stefano Perrotta inaugura la rassegna organistica “Convergenze”

Stefano Perrotta in concerto per la rassegna organistica del Centro Organistico Padovano nella Chiesa di S. Antonio Abate a Padova domenica 9 marzo.
Per le immagini in HD : https://bit.ly/Centroorganisticopadovano2025
Prosegue la rassegna concertistica del Centro Organistico Padovano, inaugurata lo scorso ottobre e intitolata quest’anno Convergenze. Il filo conduttore di questa edizione è la ricerca di punti d’incontro tra idee, stili e sonorità che nell’atto creativo musicale trovino un’unità d’intenti. La musica, per sua natura, è un elemento di connessione: basti pensare a termini del nostro lessico quotidiano, come accordarsi, armonia, consonanza, tutti mutuati dal linguaggio musicale.
La rassegna si aprirà domenica 9 marzo con lo “spazio giovani”. Stefano Perrotta, talentuoso e promettente organista, presenterà un interessantissimo programma intitolato: “Convergenze di maestro in Allievo. Incontro tra preludi in do maggiore e lo stile della partita”. Un percorso che svela il profondo legame e le trame invisibili, ma perfettamente riconoscibili, tra i due precursori del genio di J. S. Bach, ovvero G. Böhme D. Buxtehude.

“Dopo l’invito della direttrice artistica Viviana Romoli, ho subito pensato all’incontro di questi giganti del barocco tedesco: Böhm, Buxtehude e Bach, racconta l’organista Stefano Perrotta. Il tema della convergenza, basato sul rapporto didattico che i primi due hanno avuto con Bach, è un tema a me molto caro: rispecchia, in un certo senso, quello che ogni giovane organista percorre nella sua carriera da studente. Tra partite, preludi, toccate e fughe, spero che chiunque interverrà possa cogliere la dolcezza e la spontaneità del rapporto che frequentemente si instaura tra docente e studente, in quel 1:1 che fa crescere l’arte nel segno della felicità e dell’amicizia!”
Il programma si apre con il Preludio in Do del compositore tedesco Georg Böhm (seconda metà del XVII secolo), che si presenta proprio come un’introduzione intima e meditativa al seguente brano, ovvero le partite sul corale “Wer nur den lieben Gott lässt walten” (se lasci agire il buon Dio), forma musicale che il compositore ha particolarmente utilizzato e sviluppato. La figura di Böhm ha rappresentato per il giovane J.S. Bach motivo d’ispirazione: nel 1700, infatti, il giovane Bach era cantore a Lünenburg dove Böhm ha vissuto gran parte della sua vita.

Si passa quindi a Dietrich Buxtehude, un’altra figura emblematica del Barocco tedesco, i cui modelli sono stati d’ispirazione al giovane J.S. Bach che nel 1705, ancora ventenne, affrontò un viaggio di 400km fino a Lubecca per poter ascoltare il grande organista. Il Preludio, Fuga e Ciaccona in Do, BuxWV 137 di D. Buxtehude rappresenta una monumentale opera in “Stylus Fantasticus”, dove le varie sezioni della Ciaccona offrono la possibilità di godere del più leggiadro virtuosismo e del contrappunto più perfetto, ma soprattutto di individuare le differenti intenzioni (affetti) quali, gioia, dolore, profondità, leggerezza. A seguire, sempre di Buxtehude, la partita su “Auf Meinem Lieben Gott” (mio amato Dio), brano che riflette solennità e serenità, tipico esempio della musica luterana basata sul corale, trattata con maestria attraverso le variazioni.
Il concerto si concluderà con due brani di J. S. Bach autore che rappresenta l’apice del Barocco tedesco : la Toccata, Adagio e Fuga in Do, BWV 564, un capolavoro scritto in tre sezioni (toccata introduttiva, adagio centrale quasi ad imitare il concerto solistico italiano, e fuga finale), che unisce strutture formali molto complesse a spunti di lirismo e ricchezza espressiva di rara bellezza. Per congedarci da questo stupefacente percorso verranno presentate le partite “Ach, was soll ich Sünder machen”, BWV 770 (Oh, cosa dovrei fare come peccatore), che iniziano con un’armonizzazione abbastanza semplice del corale, per poi continuare nelle successive partite una complessa architettura di variazioni, mostrando una capacità di scrittura contrappuntistica senza eguali, e quasi un tributo alla forma più esplorata da G. Böhm.
La rassegna è organizzata dal Centro Organistico Padovano e realizzata con il Patrocinio del Comune di Padova ed il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e la collaborazione di Asolo Musica – Veneto Musica nell’ambito del progetto Cantantibus Organis, Circuito Organistico Regionale
I Concerti d’organo per la Quaresima organizzati dal Centro Organistico Padovano si svolgeranno nella Chiesa di S. Antonio Abate in via Savonarola 176 a Padova (annessa al Collegio Universitario “Don N. Mazza”), sul bellissimo organo “F. Zanin 2006” in stile barocco della Germania del Nord, con inizio alle ore 17.00. L’ingresso è libero e gratuito.
Gli appuntamenti di marzo offriranno al pubblico un’esperienza originale e coinvolgente, abbattendo barriere e confini per avvicinare tutti alla ricchezza del mondo musicale. Protagonista sarà l’organo a canne, uno strumento unico per la sua bellezza e magnificenza, capace di evocare la potenza di un’orchestra e affascinare gli ascoltatori con la sua straordinaria varietà timbrica che risuona come mille voci e infinite sfaccettature.
La rassegna intitolata Convergenze si svolgerà come di consueto di domenica con inizio alle ore 17.00 ad ingresso libero e gratuito. Si ringrazia il Collegio “Don N. Mazza” per la collaborazione ed il patrocinio.
Profilo
Stefano Perrotta (1997) inizia lo studio dell’organo a 11 anni con il M° Fabio Paiano e il M° Gilberto Scordati. Dopo la conclusione degli studi presso il conservatorio di musica “U. Giordano” di Foggia con il M° Francesco di Lernia con il massimo dei voti, lode e menzione, si è perfezionato alla Hochschule für Musik di Mainz (Germania) sotto la guida dell’esperto professore Gerhard Gnann. Attivo nel campo concertistico, Perrotta si è esibito in diversi festival dalla risonanza internazionale come “Organ’aria”, Roma festival Barocco, Festival Organistico del Salento, Suono delle pietre, Eventi d’organo, Musica in città (Campobasso). Si è inoltre esibito in diversi contesti internazionali nelle città di Oslo, Landvik, Grimsrad in Norvegia, Tolosa in Francia, Mainz, Berlino, Colonia, Friburgo, Staufen, Bad Kreuznach, Wiesbaden, Flörsheim am Main, Bad Ems, Butzbach e molte altre in Germania. Nel 2023, è stato inserito nella nomination dello Junge Talente 2023, una lista dei migliori 12 talenti in attività in Germania che gli ha consentito di esibirsi in due occasioni sul monumentale organo Hildebrandt della Wenzelkirche a Naumburg ideato e inaugurato da Bach in persona. È attivo anche come continuista, dove ha avuto l’opportunità di esibirsi con molti solisti e ensemble tra cui il trio “due voci” con Sara Gouzy e Kris Garfitt, o ancora con l’orchestra Mediterranea. Ha vinto numerosi premi, tra cui il secondo premio al “Feith International organ competition” in Germania, il premio del pubblico nel concorso organistico internazionale “Rino Benedet” di Bibione, il terzo premio al concorso organistico “Petrus de Simone” e il premio della giura nel concorso organistico internazionale di Malta. È attivo anche nel campo della registrazione: ha registrato “Sixteen seasons” come continuista, in un progetto che vede le quattro stagioni di Richter, Vivaldi, Glass e Piazzolla, Mainz Orgelfacetten (Curando la registrazione dell’organo Oberlinger della Bonifatz Kirche a Mainz) e Organi Storici a San Severo.
Dichiarazioni
«Nel particolare momento storico che stiamo vivendo, segnato da disgregazione, conflitti e mancanza di armonia – commenta Viviana Romoli, direttore artistico della rassegna – il concetto di “convergenza” assume un significato profondo e importante. Non solo sul piano creativo e artistico, ma anche come necessità umana di ritrovarsi in un punto comune, un luogo di equilibrio, pace e rispetto reciproco. Proprio in quest’ottica, abbiamo selezionato artisti che proporranno programmi capaci di incarnare questa visione e sensibilità».
Per i tamburini:
Domenica 9 marzo 2025 ore 17.00
Convergenze di maestro in allievo. Incontro tra preludi in Do maggiore e lo stile della partita.
Stefano Perrotta, organo
Programma
Georg Böhm (1661-1733) Preludio in Do, Partite su “Wer nur den lieben Gott Lasst walten”
Dietrich Buxtehude (1637-1707) Preludio fuga e Ciaccona in Do BuxWV 137, Partite su “Auf Meinem Lieben Gott” BuxWV 179
J. S. Bach (1685-1750) Toccata Adagio e Fuga, BWV 564
Partite diverse su “Ach, was soll ich Sünder machen” BWV 770
Per informazioni: tel. 347 7109725
