La grande tradizione italiana della commedia musicale riparte dal Veneto

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La grande tradizione italiana della commedia musicale riparte dal Veneto

Giovedì 28 aprile in prima esecuzione nazionale “Un mandarino per Teo” di Garinei, Giovannini, Kramer nella nuova produzione Teo srls, società di produzione del Teatro de LiNUTILE di Padova. Regia di Stefano Eros Macchi. Musiche di Gorni Kramer orchestrate da Alessandro Cesaro e registrate dall’Orchestra di Padova e del Veneto.

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La grande tradizione italiana della commedia musicale della premiata ditta Garinei e Giovannini (G&G) torna in scena giovedì 28 aprile alle 21.00, al Teatro “Andrea Ferrari” di Camposampiero (via Palladio 1 Camposampiero, Padova), in collaborazione con il Centro di Produzione Teatrale veneto La Piccionaia, che inaugura in questa occasione la gestione dell’ex Auditorium “Andrea Ferrari”.

Un Mandarino per Teo
Un Mandarino per Teo

In prima esecuzione nazionale, la Teo Srls, società di produzione del Teatro de LiNUTILE di Padova, porterà sul palco un nuovo allestimento di “Un mandarino per Teo” celebre commedia musicale di Garinei, Giovannini, Kramer andata in scena per la prima volta l’11 ottobre 1960, al Teatro Sistina di Roma, che sotto la direzione di Garinei e Giovannini era destinato a diventare – nelle parole della rivista statunitense Variety –  la “risposta italiana a Broadway. La regia della nuova produzione è di Stefano Eros Macchi, regista e attore teatrale e cinematografico, formatosi alla scuola triennale diretta da Beatrice Bracco e perfezionatosi all’École Internationale de Mimodrame de Paris Marcel Marceau e il Centro Teatrale Santa Cristina, diretto da Luca Ronconi.  È figlio del regista televisivo Eros Macchi e nipote dello stesso Sandro Giovannini.

Resa immortale dal successo musicale firmato da Gorni Kramer “Soldi, soldi, soldi”, che trasformava in musica i sogni e le speranze dell’Italia che stava cambiando, “Un mandarino per Teo”, tratta dalla novella del portoghese Eça De Queiroz, racconta la storia di Teo, una comparsa del cinema. Un giorno viene avvicinato da due individui rispettivamente vestiti di bianco e di nero che gli propongono un affare: premere un campanello per uccidere dall’altro capo del mondo un mandarino cinese ed ereditare così un sacco di soldi. Teo decide di premere e dopo pochi giorni, un notaio gli porta l’eredità del mandarino morto: un miliardo! All’inizio il protagonista se la spassa, trascurando la sua fidanzata Rosanella, amici e parenti; ma i sensi di colpa cominceranno a prendere piede e alla fine Teo per ritornare sui suoi passi dovrà rimettere insieme due milioni avuti in anticipo dal notaio diavolo. Quando tutto sembra perduto sarà proprio il diavolo, insieme alla bontà degli amici e dei conoscenti, a racimolare la somma dovuta.

L’opera è considerata tra le “più teatrali” della corposa produzione Garinei&Giovannini, un tratto caratteristico che gli stessi autori tenevano a sottolineare per differenziare la loro opera da altri tipi di produzioni, quali i musical, di provenienza prevalentemente americana. La nuova commedia musicale parte, infatti, con un copione teatrale ben preciso, a cui poi si aggiungono le musiche, le canzoni, i balletti e le coreografie.

«La scelta di avvicinarmi alla commedia musicale – spiega il regista Stefano Eros Macchisicuramente affonda le radici da un lato in un profondo affetto personale a questo genere che mi ha visto spettatore bambino dietro le quinte del Sistina, dall’altro la convinzione che il recupero della grande tradizione teatrale abbia ancora un forte appeal sul pubblico desideroso di riconoscersi nelle storie e nelle canzoni di Garinei e Giovannini entrate nel linguaggio comune

Un mandarino per Teo
Un mandarino per Teo

La nuova produzione vanta una compagine di attori di solida formazione. Silvio Laviano (Teo) proviene dalla Scuola del Teatro Stabile di Genova e ha al suo attivo collaborazioni importanti oltre che nel teatro, sia in produzioni italiane che straniere, anche in ambito cinematografico, televisivo e pubblicitario; Annalisa Dianti Cordone (Rosanella), diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica di Palmi e alla Scuola di Specializzazione del Teatro Stabile del Veneto, lavora da molti anni in teatro, sia con la compagnia dei giovani del Teatro Stabile del Veneto, sia con varie compagnie di giro, in Italia e all’estero. Attiva nel mondo della televisione, è attualmente impegnata nelle riprese del programma comico, Il boss dei Comici, sulla 7. Marta Bettuolo (Zia Gaspara/Soubrette), premio HYSTRIO alla vocazione, è diplomata presso il Teatro Stabile del Veneto e presso la Scuola del Teatro Stabile di Genova. DIplomata al Corso di perfezionamento per attori teatrali del Teatro Stabile di Bolzano, si è specializzata in commedia dell’arte presso lo Stabile del Veneto. Dal 2006 fonda e co dirige il Teatro de Linutile e L’Accademia de Linutile. Vittorio Attene (Notaio) attore e regista diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, nel 2004 ha completato il corso di perfezionamento in regia presso il Teatro Stabile del Veneto, lavorando successivamente sia nel teatro che ne cinema.  Tra i suoi lavori più importanti: “Il giardino dei cigliegi”, di Anton Cechov, “PAZ!”, film per il cinema sulla figura di Andrea Pazienza, regia di Renato De Maria, “Eva Peron”, di Copì, con la regia di Lorenzo Salveti e “Monella”, con la regia di Tinto Brass. Completano il cast Lahire Tortora (Ignazio) diplomato all’Accademia d’arte drammatica “Palcoscenico” del Teatro Stabile del Veneto diretta da Alberto Terrani; Luca Trombini (Idraulico/regista/cinese); Stefano Eros Macchi, che oltre a curare la regia della commedia recita ance la parte del produttore; e Sara Sarnataro (angelo biondo).

La struttura coreografica e i costumi della nuova produzione si ispirano al periodo storico di ambientazione della commedia nell’Italia degli Anni ’60. Le coreografie di Caterina Di Napoli, riflettono la leggerezza e la spensieratezza negli atteggiamenti delle ballerine. I costumi di Marta Mazzucato, laureata in Design della Moda IUAV di Venezia, e Martina Pretto, giocano sapientemente tra i colori pastello delle scene “reali” a cui si contrappongono i colori accesi e violenti delle scene di sogno e di desiderio.

Un mandarino per Teo
Un mandarino per Teo

I brani scritti da Kramer per lo spettacolo sono stati orchestrati dal compositore e pianista Alessandro Cesaro, che ha trascritto e ricreato le musiche avendo presente da una parte la fedeltà all’originale gusto armonico e al colore dell’orchestrazione, dall’altra il suono particolare e lo stile esecutivo dell’Orchestra di Padova e del Veneto, cui di deve la registrazione dei temi musicali.

Lo spettacolo rimarrà in scena al Teatro “Andrea Ferrari” di Camposampiero da giovedì 28, venerdì 29, sabato 30 aprile a domenica 1 maggio. La data di venerdì 29 aprile sarà dedicata all’associazione “Padova fa battere il cuore”, associazione senza scopo di lucro nata dalla volontà di un gruppo di medici e infermieri di riunire tutte le iniziative per la lotta alla morte improvvisa e la diffusione della cultura della rianimazione e dei mezzi per perfezionarla.

Seguiranno due repliche al Teatro ai Colli di Padova (giovedì 5 e venerdì 6 maggio) e due al Teatro Sociale di Cittadella (PD), sabato 7 e domenica 8 maggio.

Biglietto unico € 20 in vendita presso la biglietteria dei teatri a partire dalle ore 20 durante i giorni di spettacolo. Acquisto in prevendita per gli spettacoli di Camposampiero: circuito Vivaticket e on-line www.vivaticket.it

Per le repliche di Padova e Cittadella i biglietti in prevendita sono disponibili presso il Teatro de Linutile in via Agordat 5, Padova (T. 049.2022907, info@teatrodelinutile.com)

Per informazioni
331.9980149
info@teo-srls.it
www.teo-srls.it
www.facebook.com/unmandarinoperteo

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